Bruce Banner, per una frazione di secondo, pensa che tutta questa faccenda abbia un che di surreale. Quasi di comico. Sì, perchè solitamente era lui che, pieno di rabbia, in passato attaccava Thor, mentre il dio del tuono cercava di riportarlo alla ragione. Lui era il mostro, Thor l'essere perfetto. Ora i ruoli si sono invertiti: è Thor ad essere guidato dalla rabbia, sobillata da un incantesimo di Hela che siede soddisfatta sul suo trono di teschi. Ora è Thor il mostro, mentre Hulk... beh, forse essere perfetto non è un termine che proprio gli si addice. Sì, Bruce Banner trova tutto questo divertente... nella frazione di secondo che impiega Thor a colpirlo in pieno volto con Mjolnir.

IL GIOCO DEL TRONO - PARTE 2
di FABIO VOLINO
Editor: CARLO MONNI
Assistant Editor: GIUSEPPE FELICI

 

Hulk compie un volo spettacolare e, dolorosamente, va a sbattere contro una parete montagnosa. Crolla a terra mentre decine di rocce lo seppelliscono. "Non so come, ma devo trattenere il più possibile la mia rabbia, ragionare lucidamente" pensa lo scienziato "Solo così posso avere una speranza di sopravvivere". In quello che è il giocoso mondo di Internet, spesso ci si chiede chi sia il più forte. Confrontare Hulk con Thor è uno dei passatempi preferiti dagli internauti... e non vogliamo certo addentrarci oggi in queste dotte disquisizioni filosofiche, diciamo solo che un Thor privo di qualsiasi freno inibitore, pronto a scatenare la sua piena potenza... è una minaccia per chiunque. Hulk riemerge dalle rocce per vedere Thor caricare nuovamente contro di lui. Con rapidità alza una mano e, con tremenda fatica, blocca un nuovo colpo di Mjolnir afferrando la mano del dio del tuono e tenendola ferma.
"Quel maledetto martello" pensa "Devo allontanarlo". Continuando a colpire la mano di Thor con il braccio libero, Hulk riesce a fargli perdere la presa su Mjolnir, che cade a terra. Il pelleverde reagisce prontamente, ma nella concitazione dimentica un particolare fondamentale: con un pugno allontana da sé Thor, poi tenta di alzare il martello per lanciarlo via, lontano. Non riuscendoci, Mjolnir non si sposta di un centimetro. La frase incisa sopra di esso colpisce i suoi occhi in maniera beffarda:"Chiunque impugni questo martello, se ne sarà degno, avrà il potere di Thor". Probabilmente un uomo che ha ucciso suo padre, fatto precipitare un compagno di scuola nella follia, distrutto città e qualche altro piccolo peccatuccio di certo non rientra in quella definizione.
Thor ritorna all'attacco, ma pare aver perso ogni interesse in Mjolnir, la sua brama di sangue è solo per Hulk e può essere soddisfatta anche dai suoi pugni. Hulk tenta di evitare le sue sortite, ma a onor del vero quel suo enorme corpo costituisce un bersaglio difficile da non inquadrare. Bruce Banner finora si è limitato a difendersi perchè, nella sua mentalità da eroe masochista, vede Thor come una pedina innocente nelle mani di Hela, non consapevole delle sue azioni. Tuttavia, anche gli scienziati hanno un loro punto di rottura e così alla fine, con un urlo che ha ben poco di umano, Hulk inizia a reagire. E i cieli neri dell'inferno tremano di fronte alla furia di questi due colossi.

Los Angeles. FBSA.

L'attacco degli Elfi Neri ha lasciato dietro di sé la consueta scia di macerie, che ora i bravi e sottostipendiati dipendenti del municipio cittadino stanno ripulendo. Contribuiscono anche gli altrettanto bravi e sovrastipendiati dipendenti del FBSA. Per entrambe le categorie, un incarico di cui si farebbe volentieri a meno, ma che viene comunque portato avanti con solerzia.
Sul posto è presente anche l'agente operativo più efficiente o giù di lì del Federal Bureau, vale a dire USAgent, a colloquio col responsabile Jason Felix.
"Dalla descrizione che mi ha dato" dice John Walker "Quelli che hanno attaccato Hulk erano Elfi Neri, il che vuol dire una invasione extradimensionale".
"Come quella avvenuta quando alcuni anni fa nevicò in pieno agosto?".
"Esatto, ma questa per qualche motivo coinvolge Hulk. Lavoro a stretto contatto con una pelleverde e posso dire che portano solo guai".
"Altrimenti perchè noi esisteremmo?".
Sono tutti così coinvolti in ciò che stanno facendo che in pochi fanno caso all'uomo che si avvicina all'edificio, tranquillo e sicuro di sé allo stesso tempo. Si avvicina alla reception e, con tono pacato, dice:"Buongiorno, sto cercando Bruce Banner. Sono un suo caro e vecchio amico".
"Non è in sede al momento" risponde la segretaria "Si trova... all'estero". Beh, è vero in un certo senso!
"Oh, che gran peccato. Sa dirmi quando posso risentirlo?".
"Non abbiamo una data precisa. Riprovi la prossima settimana".
"Lo farò sicuramente, grazie".
"Se vuole lasciarmi un biglietto da visita, la farò richiamare".
"Grazie, ripasso la prossima settimana" conclude l'uomo andandosene.
In quel momento Frank Carmichael, il responsabile della sicurezza, nota l'uomo: non riesce a vederlo bene in faccia, ma gli sembra di riconoscerlo. Un'ombra da un suo distante passato. Lo insegue, ma l'uomo è già lontano: svolta un angolo e, quando Frank fa altrettanto, l'uomo è scomparso. Lo cerca per svariati minuti, ma invano.
Torna allora alla reception. "Quell'uomo, ha lasciato il suo nome?" chiede.
"No" risponde la segretaria "Gli ho chiesto un biglietto da visita, ma se n'è andato".
"Fammi vedere le riprese delle telecamere di sicurezza". Quando vede le immagini, Frank rimane perplesso. "Ma... corrisponde a Igor Drenkov" pensa "Ero sicuro fosse morto e comunque... come fa ad essere un giovane sui venticinque anni?".

Regno di Hela.

Il terreno viene smosso da potenti scosse telluriche causate dalla furia sfrenata dei due colossi. Gli Elfi Neri sono pieni di terrore, anche Malekith, ma lo nasconde bene mentre si avvicina al trono della regina. "Devi fare qualcosa, altrimenti alla fine non avrai più niente su cui regnare!". Più che parlare, grida, è l'unico modo al momento in cui riesce a farsi sentire.
"E perchè mai?" ribatte lei "È così divertente".
"Madre".
Questa parola invece è stata pronunciata in tono assolutamente pacato e privo di inflessioni, eppure è riuscita a penetrare il frastuono e il caos che stanno colpendo questo regno. A pronunciarla Marlo Chandler, o meglio colei che tutti pensavano essere Marlo Chandler, morta in realtà molto tempo fa per mano della presunta madre di Rick Jones (certe volte le soap opera sono roba da dilettanti, permettetecelo).
Hela si alza dal suo trono e si avvicina alla gabbia mistica in cui la donna è ancora rinchiusa. "Perchè hai usato quella parola?" chiede.
"Tu stessa prima hai detto che è come se fossi tua figlia. Non pensi che una figlia dovrebbe stare accanto alla propria madre?".
Il tono spettrale, oltre che la diversa voce, cominciano a far vacillare le certezze di Rick Jones, anche lui prigioniero.
"Di modo che tu possa poi tradirmi?".
"Spiegami per quale ragione dovrei farlo. Sono nel tuo regno, non c'è modo di scappare... non c'è nemmeno ragione di scappare. Hai già dimostrato di essere a me superiore. Io voglio solo stare accanto a mia madre, in questo suo momento di trionfo".
Sfortunatamente per Hela non è possibile capire se la sua progenie dica il vero o no, gli svantaggi (o i vantaggi, a seconda dei punti di vista) di essere un morto vivente. Tuttavia riconosce come valide le argomentazioni. Malekith intuisce cosa voglia fare, ma desiste dal manifestare il suo dissenso: il suo momento arriverà presto.
Hela disfa la gabbia mistica da lei creata e Marlo si ritrova libera, fluttuando come una piuma fino a quando i suoi piedi toccano terra. Il primo contatto reale col mondo dove è nata produce in lei anche un cambiamento fisico: i suoi bei capelli rossi diventano neri come la pece, la sua pelle assume un colore grigio, la sua bellezza viene sostituita da un corpo osceno e decadente.
"Qualcosa di meraviglioso" commenta Hela "Devi essere ribattezzata, di modo che il tuo nome rifletta la tua nuova condizione. Siccome sei mia figlia, ti chiamerò... Helasdatter".

Arizona.

Torna tra noi, Betty Ross, per troppo tempo sei stata lontana e sei mancata, non solo all'affetto dei tuoi cari. La tua mancanza si è fatta sentire. Torna tra noi, Betty, c'è gente che ha bisogno di te, troppe vite dipendono dalla tua sola esistenza. Abominio credeva di averti uccisa, ma il suo avvelenamento da raggi gamma è stato fermato in tempo, in extremis, ma in tempo.
Torna tra noi, Betty: certo, se tu uscissi ora dalla tua camera di stasi moriresti in pochi secondi. Eppure, ora la camera si apre - come guidata da un invisibile burattinaio - e tu muovi i tuoi primi passi in questo vecchio, nuovo mondo.
Grazie, Betty, sei tornata: non ti dimenticheremo.

Regno di Hela.

Thor sorprende Hulk con un pugno allo stomaco, che piega in due il gigante di giada. Ne approfitta per afferrargli il collo, bloccarlo e stringerlo: Hulk si dimena, ma per quanto si sforzi non riesce a sottrarsi alla sua presa. Se stringesse ancora un po' di più, forse Thor riuscirebbe in una impresa impossibile ai più, spezzare il collo di Hulk, eppure qualcosa lo frena a un certo punto.
Hulk ne approfitta e si libera finalmente dalla stretta, ma sembra che il tutto sia stato quasi un gioco perverso di Thor, che riprende a tempestarlo di pugni. Poi allunga un braccio e Mjolnir torna in suo possesso. Il combattimento successivo dura oltre un'ora, in termini terrestri, e chi avesse la fortuna (anzi, diciamo la sfortuna) di assistervi noterebbe infine una visione che in pochi hanno potuto osservare. Un Hulk sanguinante, pesto, ormai privo di forze. Lo sforzo è stato troppo grande, Bruce Banner - l'inerme Bruce Banner - riprende il suo posto e sviene lottando per non perdere i sensi. Thor a lenti passi si avvicina per calare il suo martello.
"Madre" dice Helasdatter "Ti prego, lasciami osservare da vicino".
"Sì, figlia mia" ribatte Hela "È giusto che tu assapori il gusto del sangue, per la prima volta".
Helasdatter si incammina a passi svelti, chi volesse vederci della malizia penserebbe che si stia affrettando apposta, prima che Thor riesca a calare Mjolnir. Gli è accanto e allunga una mano.
"No, fermati!" intuisce troppo tardi Hela.
Helasdatter sfiora appena la guancia di Thor, che con un urlo si mette in ginocchio. Bruce non capisce cosa stia succedendo, sa solo che Hulk non tornerà tanto presto e per lui potrebbe essere comunque la fine. Solo che poi, quando il dio del tuono si rialza, il suo sguardo sembra di nuovo presente: qualunque fosse l'incantesimo di Hela, è stato spezzato.
"Sciocca!" grida lei "Il tuo è un tocco di morte, ma sfiorandolo hai solo ottenuto l'effetto di annullare la mia presa mentale su di lui!". Grazie, Hela, ci hai risparmiato la fatica di descrivere cosa è accaduto.
"Madre, non me l'hai detto!" dice Helasdatter arretrando "Come potevo saperlo, io volevo solo dare una carezza al nostro campione".
"Invero Thor è ora molto arrabbiato" afferma il dio del tuono.
"Non vi piacerà vederlo arrabbiato" continua Banner.

Istituto di cura Ravencroft.

La dottoressa Ashley Kafka porta una buona notizia a un ricoverato che ha seguito con pazienza e interesse, vedendo alla fine premiato il suo duro lavoro. Una rara sensazione di autostima la pervade.
"Charlie, finalmente ti hanno concesso una udienza per essere dimesso. Tra due settimane, se giochi bene le tue carte, potrai essere fuori di qui".
Charlie Colon alza lo sguardo. Sempre inespressivo, sempre proiettato verso un punto dell'universo che solo lui è in grado di individuare. "E cosa devo fare?".
"Quello che hai sempre fatto: essere te stesso. Non trattenere quello che hai dentro. Ricordo ancora la nostra prima seduta, non mi dicesti nemmeno una parola. E ora guardati, sei un uomo nuovo. Sei rinato. Sono molto felice per te".
Lui annuisce:"La ringrazio. Seguirò il suo consiglio, dottoressa".
Una volta che la dr.ssa Kafka è uscita, Charlie infine abbandona la sua inespressività e sorride:"Essere me stesso?" pensa "Se lo fossi stato ti avrei fatta a pezzi all'istante. Ma questo è un destino che riserverò solo a Bruce Banner".

Regno di Hela.

Thor solleva gentilmente da terra Bruce.
"Dr. Banner, quali eventi l'hanno portata in questo luogo maledetto?".
"Perdonami, Thor, ma è una storia troppo lunga ora da raccontare. E ho il fiato corto. Pensiamo a liberare Rick, adesso".
Thor punta il suo martello contro Hela e Malekith. "Sappiate questo, malvagi, l'ira del dio del tuono per voi non conoscerà limite e vi inseguirà fino ai confini dei nove mondi e oltre!".
"Quale oscura minaccia in queste parole" a parlare non è stata Hela o Malekith, bensì Helasdatter "Ma la donna che ero un tempo si ricorda di te e sa che è una minaccia vuota". A fianco a lei c'è Rick Jones, tenuto fermo da un elfo nero. "Io invece non ho alcun problema a uccidere questo terrestre, mi basta solo toccarlo e diverrà polvere in pochi secondi".
"Banner, chi è costei?" esclama Thor con tono stupito.
"Lei è... era Marlo, te l'avevo detto che era una storia lunga".
"Ma Marlo Chandler ama Rick Jones!".
"Se volessi essere sessista, ti direi che le donne sono brave a fingere".
Hela rimane ammirata dall'intraprendenza di sua figlia, cosa che non le fa notare che è riuscita a disfare da sola la sua gabbia mistica. "Vediamo ora se voi eroi siete davvero pronti a compiere un sacrificio".
Si apre un portale e tutti gli elfi neri al servizio di Malekith lo oltrepassano. Il loro leader è l'ultimo a rimanere, ma prima incontra lo sguardo di Hela, la quale gli lancia un muto sguardo di approvazione. Tuttavia Malekith non è l'ultimo a oltrepassare il portale, l'ultimo è qualcosa di troppo orribile per poter essere descritto.
"Li ho appena trasferiti tutti su Midgard, dove uccideranno in mio nome" spiega Hela "E per ogni anima conquistata, il mio potere verrà accresciuto, fino a quando avrò energie sufficienti a divenire la regina di tutti i sette regni ultraterreni. Vi concedo quello che ad altri non darei mai: una scelta. Potete oltrepassare anche voi questo portale, ma abbandonare qui il vostro amico non sapendo quale sarà il suo destino... o potete cercare di salvarlo, ma consegnando migliaia di anime innocenti al massacro. In entrambi i casi so che saranno le vostre anime a soffrire... e questo per me è il trionfo più grande di tutti!".
Banner inizia a provare una tremenda rabbia, ma Hulk non compare: il pestaggio di Thor è stato così violento che ha sepolto la bestia in profondità. "Put...".
Thor gli mette una mano sulla bocca prima che Hela capisca cosa voleva dirle evitando così di essere incenerito. "Sai bene che potrei tornare su Midgard utilizzando Mjolnir, tuttavia la nostra scelta è chiara, Hela. Ma sappi che la mia promessa di poco fa non è vuota come detto da quella strana creatura. Su questo hai la parola di Thor e tu sai meglio di chiunque altro che la parola di Thor è sacra". Poi afferra Bruce ed insieme oltrepassano il portale.
Hela si rivolge verso sua figlia. "Vediamo quali nuove torture riesco ad escogitare".

Midgard... sì, insomma, la Terra per i non asgardiani.

Thor e Banner escono dal portale, che si richiude dietro di loro, e capiscono subito di essere a New York, non foss'altro perchè l'Empire State Building è lì davanti a loro.
"Banner, ho bisogno che lei si trasformi" dice Thor "Dopo aver visto quella oscenità oltrepassare il portale temo che le mie forze da sole possano non essere sufficienti. Dobbiamo accettare il fatto che oggi delle persone innocenti moriranno, e l'unico modo che abbiamo per vendicarle e far sì che Hela paghi per i suoi misfatti".
Bruce vorrebbe dirgli una cosa, ma in quel momento il dio del tuono viene assalito da alcuni Elfi Neri. Mentre si difende, Bruce cade a terra, il labbro che sanguina, troppo provato dalla battaglia con Thor per potersi rialzare. Con la coda dell'occhio nota alcuni civili rischiare di essere uccisi da altri Elfi Neri. Ma non può fare niente per loro.
Poi però una freccia colpisce una creatura, mentre un'altra si contorce e cade, come se fosse stato morsa. E alla fine entrambi diventano polvere.
Bruce Banner si volta verso i responsabili di tutto. Lei è sempre di una bellezza mozzafiato, che fa da contraltare ad uno sguardo gelido e ammaliante.
"Buongiorno, Bruce, ne è passato di tempo dall'ultima volta" dice Occhio di Falco "Penso che tu e Thor possiate aver bisogno di una mano".

CONTINUA SU AVENGERS ICONS 43

Note: La trama della morte di Marlo fu uno dei tanti momenti storici del ciclo di Peter David su Hulk, così come quella del suo ritorno. In seguito poi David corresse un po' il tiro su quella trama, inserendovi anche Thanos. Qui invece Thanos non c'entra, qui la verità è emersa in tutta la sua drammaticità.
Ma per una persona che se ne va, un'altra ritorna. Non è una trollata alla George Martin, avete davvero assistito in questo numero al ritorno di Betty Ross, ma temo anche che non la rivedrete ancora per un po'... sì, questa invece è una trollata alla George Martin.
La trama di Hela prosegue su Avengers Icons 43 con tanti ospiti speciali, forse la mia storia più legata alla continuity MIT più recente. Il prossimo numero... beh, ci limitiamo a dire che ci sarà un confronto finale. Ma tra chi esattamente? E tutte le trame, ma proprio tutte, che hanno coinvolto questa serie dal nr. 1 verranno risolte... d'accordo, quella su Igor Drenkov magari no!